Bio

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Mi chiamo Michele Cruciani e sono un fotografo professionista di Follonica, in provincia di Grosseto, nella splendida Maremma Toscana.

Negli anni, da fotoamatore prima e da professionista poi, sono sempre stato attratto dal genere fotografico del Ritratto; credo che sia un qualcosa di innato il sentirsi a proprio agio in mezzo alla gente e sono convinto che il "fotografare le persone" riesca a produrre immagini che, più di altre, suscitino emozioni nello spettatore. 

Proprio questa mia attrazione verso il ritratto e le persone mi ha fatto avvicinare alla cosiddetta "fotografia di cerimonia", sicuramente uno dei generi più difficili per via dell'unicità ed irripetibilità dei momenti, ma di certo con una carica emozionale senza eguali in nessun altro tipo di fotografia.

Ho iniziato a studiare e a frequentare i grandi della fotografia italiana cercando di imparare da loro i "trucchi del mestiere" ma mi sbagliavo..... In questo tipo di fotografia non ci sono trucchi, non ci sono regole scritte da rispettare, non c'è un manuale da seguire....

Ogni cerimonia è diversa dall'altra, ogni matrimonio è unico, ogni sposa ed ogni sposo sono un mondo a se..... Per fare un buon servizio fotografico non basta conoscere le "regole" della fotografia, è fondamentale conoscere ed entrare in sintonia con i soggetti della fotografia.

La fotografia di matrimonio si scatta con il cuore prima che con gli occhi!

Negli anni di gavetta come "secondo" ho imparato a capire il carattere degli sposi e a prevedere certi comportamenti e certe reazioni durante la cerimonia; ho capito come rapportarmi con loro per creare quella magica empatia e fiducia che poi si ritrova nelle fotografie.

Credo che sia fondamentale incontrarsi di persona anche più di una volta se necessario, conoscersi, parlare insieme dei propri gusti e delle proprie passioni: in questo modo è possibile per me "costruire" un servizio fotografico basato sul carattere degli sposi, che li racconti e rappresenti nel modo più veritiero possibile.

Mi piace pensare che il servizio fotografico di matrimonio sia un reportage quasi giornalistico del proprio giorno più bello, che rimanga un ricordo per gli anni a venire; sinceramente non mi sono mai piaciuti quegli album "costruiti" con foto e pose irreali in cui gli sposi devono recitare un qualcosa che non sono. E' fondamentale per me che gli sposi siano se stessi e nulla di più.

Il fotografo durante la cerimonia deve svanire, diventare invisibile, essere meno invasivo che può: solo in questo modo è possibile creare un "vero" racconto della giornata.

Io e i miei collaboratori ormai da diversi anni ragioniamo in questi termini e, con piacere, noto sempre una grandissima soddisfazione nei nostri sposi per non essere stati "eccessivamente stressati" dai fotografi!

My name is Michele Cruciani and I am a professional photographer from Follonica, in the province of Grosseto, in the beautiful Maremma Toscana.

I have always been attracted by the photographic genre of the portrait. We instinctively feel comfortable around people and are able to read subtle expressions in their faces and body language.

The portrait has the power to arouse a rich array of emotions in the viewer.

This attraction to the portrait has drawn me to the picture of the ceremony, one of the most difficult genres because of the singular and unrepeatable moments. These generate an emotional charge unparalleled in any other type of photography.

I started to study the great Italian photographers, trying to learn from them the "tricks of the trade" but I was wrong.....

In this type of photography, there are no tricks, there are no rules written by respect, there is no manual to follow....

Every ceremony is different, every wedding is unique, every bride and every groom are a world unto themselves ..... to make a good photo shoot is not enough to know the "rules" of photography, it is important to know and be in touch with the subjects in front of the lens.

Wedding photography requires shooting more with the heart than with the eyes!

In the years of playing as "second" I learned to understand the character of the newlyweds and to predict certain behaviors and certain reactions during the ceremony. I understand how to relate to them and create that magical empathy and trust that is transmitted into the photograph.

I believe it's critical to meet in person, even more than once if necessary, to talk with the bride and groom and learn their tastes and passions. In this way it is possible for me to "build" a photo shoot based on the character of the newlyweds, which represents them in the most truthful way possibile.

I like to think that wedding photography is an almost journalistic report of their best day, that captures the memory for years to come. I prefer this more organic approach, rather than those albums "built" with photos of unreal poses in which the spouses have to recite something they are not. For me it is important that the spouses are themselves and nothing more.

During the ceremony the photographer must become invisible, which can be less invasive: only in this way you can create and tell a "real" story.

I have focused on these principles with my co-workers for several years now and, with pleasure, have always received appreciation from our bridal couples for not being "over-stressed" by the photographers!